farfalline della farina

Che belle le farfalline bio! E non parlo di una nuova forma di pasta secca della Barilla o della Molisana, no, no. Parlo delle vere farfalline che da un paio d’anni sono venute a vivere con noi!

Sono vecchissime amiche, direi compagne di asilo e da allora non le avevo più rivisite, sai com’è la vita frenetica, ognuno fa le sue scelte e prende la sua strada. Quindi io, fino all’anno scorso non avevo più avuto occasione di incontrarle, le farfalline.

Ed invece ora sono venute a trovarmi in gruppo, una rimpatriata, o meglio una cena a sorpresa dato che me le sono ritrovate in cucina, come comitato di accoglienza, una sera di fine agosto, quando sono rientrata dalle ferie!

Ammetto che non ho reagito benissimo, sarà che a me le sorprese non piacciono molto, e poi presentarsi così il giorno del rientro dalle ferie, che uno è pure un po’ arrabbiato con il mondo perche pare che si debba tornare a lavorare…

Quindi le ho sterminate tutte, oh almeno, ho fatto del mio meglio per scovarle tutte, ho buttato ogni cosa che avevo lasciato nello scaffale: le mie farine biologiche, le mie farine integali, il mio riso grezzo…tutto!

Solo quando la mia cucina aveva di nuovo profumo di pulito e scaffali immacolati mi sono fatta assalire dalla tristezza. Ma non sono una fanatica vegana, o almeno un fervente vegetariana? Ho ucciso delle farfalline innocenti.

Poi ne ho vista ancora una, svolazzare incerta sul cestino del pane, e la tristezza ha fatto il posto alla malinconia, perché le farfalline mi hanno ricordato mia nonna, e la sua cucina dove qualche farfallina si aggirava la domenica mentre faceva la pasta.

Le farfalline hanno il sapore dei gusti antichi e genuini, della farina biologica integrale, che quindi non ha subito un trattamento di sterilizzazione e svuotamento. Le farfalline sono sinonimo di ricchezza di materiali biologici.

Ho quindi salutato con gentilezza l’ultima superstite farfallina mia compagna d’infanzia, l’ho accompagnata in terrazzo e l’ho invitata a ripresentarsi, magari da sola, l’anno prossimo a fine agosto, testimone del fatto che le mie scelte alimentari siano rimaste sane e genuine.

Nel frattempo però, dal cassetto dei ricordi, oltre all’immagine delle farfalline e delle mani di mio nonno mentre cucinava, mi sono suvvenute le scatole di latta nelle quali teneva gli alimenti, sopratutto la farina.

Ecco perché i nostri nonni avevano meno farfalline, perchè la farina, i nonnini, la travasavano nelle loro scatole di latta prima di usarla, e riuscivano a conservarla all’asciutto ed al buio in modo che non proliferassero le tarme della farina.

Mangiare cibi bio mi piace sempre di più e ora mi vado a comprare una scatola di latta, che tra qualche anno sarà una presenza un po’ impolverata e ammaccata della mia cucina, ma che farà parte di me e della mia scelta di cercare di essere una persona migliore in questa vita non solo con le persone ma anche con tutti gli esseri viventi…

E poi chissà, forse qualcuno un giorno vedendo la mia scatola di latta si ricorderà di me!

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. annaecamilla ha detto:

    Grazie, bellissimo articolo e suggerimento. Buona domenica🌹

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    1. ideALE ha detto:

      Grazie!!! Un abbraccio virtuale pieno di positività!

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      1. annaecamilla ha detto:

        Grazie lo stesso a te💕💕💕

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